"Che cos'è il genio? E' fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione"
AMICI MIEI atto I

mercoledì 21 novembre 2007

Lo Staka_Momento

dello Staka_Marco

Cari lettori.
oggi voglio utilizzare un capolavoro della poesia italiana per affrontare un tema molto serio:


Spesso il male di vivere ho incontrato

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi; fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


Eugenio Montale

Cosa ne pensate voi del male di vivere che imperversa nelle teste degli umani?
Cosa spinge l'uomo ad atti estremi come l'uccisione di suoi simili?
E' un tema un troppo pesante lo so, ma cerchiamo di capire perchè l'uomo è triste...

domenica 18 novembre 2007

Lo Staka_Momento...

dello Staka_Marco

Le ragioni dell'emigrante

Cari lettori,
dopo la parentesi Pasolini, permettetemi di presentare un veloce ricordo anche nei confronti del maestro del giornalismo Enzo Biagi...
Dicevo, dopo queste parentesi un po' tristi voglio proporvi un tema che personalmente trovo assai sentimentale.
Leggo e sento troppo spesso in giro una sorta di rifiuto del paese, la voglia di fuggire verso le città, la tristezza di quelle persone che dopo fantastiche esperienze all'estero, soffrono una sorta di malinconia nel rivedere la propria terra natia...
Sinceramente non lo capisco.
Personalmente mi ritengo un fortunato, nel senso che ho girato e visto molti luoghi: la romantica e gotica Metz (Francia), la dura Germania (Francoforte), quel freddo ma elegante Lussemburgo, Madrid, Londra, e per l'Italia Napoli, Milano, Bologna...per farla breve la cosa più bella di tutto il viaggio sapete cos'era?
Il ritorno.
Le verdi montagne che anticipano la nostra conca Peligna, il nostro Morrone, san Cosimo...boh ragazzi chiamatemi pazzo, vecchio, come vi pare, ma io amo tornare, stare e frequentare la mia Pratola, anche se non c'è niente, mi basta anche quell'oretta con gli amici al bar...
Io sento l'attaccamento alla mia terra, con questo non dico che in futuro sceglierei di lavorare o vivere altrove, la vita è la vita, ed è piena di sorprese, ma sento che anche se per ragioni di lavoro mi trovassi fuori tornerei sempre qui, perchè amo Pratola Peligna, amo lo schifo delle strade, amo le pettegole del luogo, e amo la noia pratolana.
Penso siano questi i sentimenti che spingano un emigrante a tornare, e ad essere profondamente legato alle sue radici...su ragazzi, chi è che non ricorda con piacere i primi calci al pallone all'oratorio? Le prime uscite con gli amici nascosti fra i tanti vicoli del paese? Il primo bacio...
Per concludere sono oramai sei anni che faccio su e giù col treno da Pescara, e ogni volta che tornando ammiro le "mie" montagne ho sempre la stessa faccia stupita, ammirata e contenta...