
Cari amici, stakadelusi,
in risposta a questi strani e alquanto sconcertanti eventi elettorali,
vi propongo di lasciare ogni giudizio ai posteri dei posteri e di spostare
la nostra attenzione su qualcosa di veramente sano e soddisfacente: l'architettura.
Qua ci vuole un po di ossigeno per cercare nelle passioni
quello che la politica non può darci.
Vorrei iniziare con chi ne abbia interesse un ragionamento sul
ruolo che l'architettura ha nella sfera della società civile,
e se in qualche modo, nel nostro piccolo si possa
sviluppare un'idea di ciò che sarà giusto fare quando opereremo in concreto.
(E per chi è amante della politica, si può fare politica anche con l'architettura,
un mezzo molto più potente delle parole al vento).
Tutte le volte che l'architettura si interseca, dialoga e incide sulla società,
si trasforma in Architettura (A maiuscola), e a mio modesto parere,
mostra la sua vera essenza.
Questa visione può costituire tranquillamente un ottimo metro
di giudizio di un opera architettonica.
Non ci culliamo sull'alibi che l'architettura è il frutto e lo specchio della società.
No.
Dobbiamo fuggire da questa impostazione, è come credere solo alla speranza,
porta a girarsi su se stessi all'infinito e a cadere inevitabilmente.
Siamo noi (futuri architetti) a dover dare risposte concrete, a risolvere la questione.
(Le Corbusier insegna, e forse lo farà ancora a lungo).
Una vera Architettura (giudizio personale e soggetto a critiche)
getta lo sguardo oltre l'immediato, si volta anche indietro, ma soprattutto
guarda negli occhi le persone con cui dialoga.
E' sincera, altruista, sensibile al tempo.
Rispetta le regole eticamente corrette.
Impara dagli errori, ne commette inevitabilmente altri, rispetta la diversità.
Non da importanza al dettaglio in quanto tale,
ma considera i dettagli in quanto parti dell'insieme.
L'Architettura non è un dio che sta nel dettaglio, ma è una persona con
elevato senso civico che sta nella società.
Concretamente come si fa a generare un'architettura con elevato senso civico?
(Ipotesi da umile studente)
1- Creatività nelle soluzioni progettuali
(bisogna tornare a creare e a ingegnarsi sul serio);
2- Soluzione che integra tutte le complessità, ma proprio tutte, con la
FORMA, l'unica arma a nostra disposizione per
concretizzare la teoria (Paolo Desideri, le vogliamo bene);
3- Colore, materiali, spazio e luce, che generano EMOZIONI,
fanno stare bene chi ne fruisce;
4- L'architettura non deve mettere in inferiorità chi la attraversa, ma si deve
confrontare sullo stesso livello. Non mi piace entrare in
luoghi in cui non mi sento a mio agio.
Questi non sono altro che spunti a ruota libera, sui quali si potrebbe discutere all'infinito.
Spero di discuterne con voi in qualche modo.
Vi passo la palla.
Mi aspetto almeno 10 commenti, almeno superiamo quelli di
quando marco si è fidanzato, per principio, non per altro.
(con tutto il rispetto x marco, ma credo che lui sia d'accordo con me)
Andrea.